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I PROGETTI PER LA GALLERIA DI MILANO

Nella valle del fiume Santerno, si incontra Fontanelice. Qui ha sede l’Archivio Museo Giuseppe Mengoni, che conserva l’archivio di Studio del famoso architetto, donate dalla famiglia al suo paese natale. Qui si può seguire il lavoro straordinario di chi immaginò e progettò la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, rivoluzionando l’idea di spazio commerciale al centro della città.

Un archivio unico, con fotografie e migliaia di disegni realizzati a mano, che compongono la visione progettuale di un architetto, dal totale al particolare, a volte disegnato nelle dimensioni reali. Grandi lenzuoli di carta, con impressa la traccia di un progetto grandioso, ancora fonte di ispirazione nel mondo.
A metà dell’800 il comune di Milano indice un concorso per la riprogettazione della zona centrale che va dal Duomo al Teatro alla Scala: dovrà diventare la vetrina di una grande città europea. A vincere è un giovane architetto, pressoché sconosciuto, che vede compiersi l’obiettivo datosi da ragazzo: “regnare nella posterità al lato di Raffaello e Michelangelo”. Giuseppe Mengoni propone un progetto gigantesco, come si può vedere nei disegni conservati, di cui verrà realizzata solo la Galleria.
Con la costruzione del grande portale la Galleria di Milano è completa e l’ultimo giorno del 1877 il Re d’Italia la inaugurerà. Mengoni però non ci sarà. Il 30 dicembre l’architetto sale su un’impalcatura, cade e muore. Non vedrà compiersi il suo grande progetto.

Racconta l’archivio Mengoni l’architetto Marco Costanzi, conosciuto per importanti progetti realizzati per le maggiori case di alta moda internazionali, come il Fendi HQ nel Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR di Roma.

ARCHIVIO MUSEO GIUSEPPE MENGONI