Notte d’amore immenso (1923-2023)
Due concerti nel cortile di Santa Maria in Regola per celebrare il centenario della nascita del violino di Primo Contavalli.

Primo Contavalli, liutaio imolese, comincia a dedicarsi alla liuteria dopo la prima guerra mondiale quando assieme al fratello Secondo subentra al padre nel laboratorio di famiglia in Via Valsalva. Mentre Secondo si dedica alla falegnameria e all’ebanisteria Primo si specializza nella costruzione di violini e violoncelli.

Nella grande casa bottega si sviluppa un micro universo che coinvolge artigiani, clienti, amici: le persone si fermano a chiacchierare, parlano di politica, e intanto si lavora.
Al piano terra la falegnameria, al primo piano la liuteria. Si taglia, si sega, si smartella, si provano i violini.

Gli strumenti musicali di Primo diventano conosciuti ed iniziano ad essere richiesti all’estero, soprattutto in Giappone. Primo Contavalli intrattiene una fitta corrispondenza con i musicisti che suonano i suoi strumenti, conserva le fotografie che gli inviano, annota sui quaderni le caratteristiche di ogni lavoro che realizza: il legno utilizzato, come suona, se ha voce potente… e ad ogni strumento dà un nome e assegna un compito: portare all’interno una dedica, perché questa risuoni nel tempo insieme alla musica.

Notte d’amore immenso è il nome del violino da lui costruito nel gennaio del 1923 e acquisito dalla Fondazione ad un’asta a Londra nel 2016

Alla storia di Primo Contavalli e del suo laboratorio che, dalla morte del liutaio è rimasto intatto, la Fondazione ha dedicato nel 2015 un documentario realizzato dal regista Mauro Bartoli (il film può essere visto sul canale youtube della Fondazione).

Come ogni strumento anche il violino della Fondazione deve essere utilizzato per non perdere la sua voce: ogni mese il violino viene accordato e suonato e dal 2017 si esibisce in una serie di concerti presso il cortile di Santa Maria in Regola. Tutti i suonatori invitati devono utilizzare il violino della Fondazione per esibirsi.

“Mio padre amava tutta la musica – ci ha raccontò la figlia Paola – e i suoi strumenti dovevano essere in grado di poter interpretare ogni genere musicale”

In questi anni sul palco di Santa Maria in Regola si sono assecondati violinisti classici, jazzisti, suonatori irlandesi, francesi, slavi e sudamericani in una rassegna giunta al suo settimo anno per un totale di dodici spettacoli.

Quest’anno due gli appuntamenti nel Chiostro di Santa Maria in Regola in Via Cosimo Morelli 8 a Imola.


Giovedì 22 giugno ore 21

Ensemble Leuterius
Viaggio di un violino nel mediterraneo.

Alessandro Urso: violino
Fabio Tricomi: oud, mandolino, chitarra e percussioni
Darioush Madani: Tar, setar, percussioni


Giovedì 29 giugno ore 21


I Suonatori della Valle del Savena
Arie di danza dalla cultura dell’Appennino

Placida (Dina) Staro: violino e canto
Elisa Lorenzini, Carolina Conventi, Luana Bassi: violino
Davide Dobrilla: fisarmonica cromatica
Bruno Zanella: chitarra bolognese
Gabriele Roda: contrabbasso
Ricardo Tomba: percussioni

L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti (0542-26606)

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